Page 87 - Ascolta Popolo Mio - Mons. Michele Seccia
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72.I giovani occupano un posto di primaria attenzione e cura all’interno della Chiesa. Essi sono a tutti gli e et- ti i protagonisti dell’attenzione ecclesiale sia a livello diocesa- no (Sinodo Diocesano dei Giovani celebrato nel 2016-17), sia a livello universale (Sinodo dei Vescovi dell’ottobre 2018). I gio- vani richiedono ascolto, e come Chiesa glielo dobbiamo dare! «I giovani sono chiamati a compiere continuamente scelte che orientano la loro esistenza; esprimono il desiderio di essere ascoltati, riconosciuti, accompagnati. Molti sperimentano come la loro voce non sia ritenuta interessante e utile in am- bito sociale ed ecclesiale. In vari contesti si registra una scarsa attenzione al loro grido, in particolare a quello dei più poveri e sfruttati, e anche la mancanza di adulti disponibili e capaci di ascoltare. Non mancano nella Chiesa iniziative ed esperien- ze consolidate attraverso le quali i giovani possono sperimen- tare accoglienza, ascolto e far sentire la propria voce. Il Sinodo riconosce, però, che non sempre la comunità ecclesiale sa ren- dere evidente l’atteggiamento che il Risorto ha avuto verso i discepoli di Emmaus, quando, prima di illuminarli con la Pa- rola, ha chiesto loro: «Che cosa sono questi discorsi che state
facendo tra voi lungo il cammino?» (Lc 24,17).
Le domande di Cristo portano fuori ciò che è dentro il cuore dei discepoli e aprono al dialogo.
Prevale talora la tendenza a fornire risposte preconfezionate e ricette pronte, senza lasciar emergere le domande giovanili nella loro novità e coglierne oggi la provocazione.
L’ascolto rende possibile uno scambio di doni, in un contesto di empatia. Esso consente ai giovani di donare alla comuni- tà il proprio apporto, aiutandola a cogliere sensibilità nuove e a porsi domande inedite. Allo stesso tempo pone le condi- zioni per un annuncio del Vangelo che raggiunga veramente il cuore, in modo incisivo e fecondo. L’ascolto costituisce un momento quali cante del ministero dei pastori, e in primo luogo dei vescovi, che però spesso si trovano oberati da molti impegni e faticano a trovare un tempo adeguato a questo indi- spensabile servizio. Molti hanno rilevato la carenza di perso- ne esperte e dedicate all’accompagnamento. Credere al valore teologico e pastorale dell’ascolto implica un ripensamento per rinnovare le forme con cui ordinariamente il ministero pre- sbiterale si esprime e una veri ca delle sue priorità. Inoltre,
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