Page 84 - Ascolta Popolo Mio - Mons. Michele Seccia
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gia. In una comunità che ormai si presenta multietnica è necessario curare, anche con l’aiuto dell’U cio liturgico, il giusto modo per una sana valorizzazione delle tradizio- ni di culto dei fratelli di altra etnia.
71.«L’imperativo di ascoltare il grido dei poveri si fa car- ne in noi quando ci commuoviamo nel più intimo di fronte all’altrui dolore» 129. L’ascolto di Dio nella celebrazio- ne liturgica si quali ca maggiormente se trova riscontro nel servizio alto della carità. Con questo termine non intendo qui la semplice elemosina: il modo di fare carità della Chiesa è diverso! C’è, senza dubbio, l’importanza di assolvere a biso- gni concreti di primaria importanza: dare un pasto caldo, un posto per dormire, assistenza di prima necessità. Ho gioito nel vedere l’attenzione della nostra Chiesa per i poveri, impe- gnata in prima linea su tutti i fronti per venire incontro a quel- le che sono le esigenze degli ultimi. Il “pacco” tuttavia non basta. Se riducessimo la carità a mera distribuzione di vive- ri e generi alimentari saremmo una semplice associazione di volontariato ispirata a ideali religiosi. La prima e più grande forma di carità, invece, è l’ascolto: prima ancora di risollevare dalla miseria materiale, siamo chiamati a riscattare la digni- tà di quanti so rono nell’indigenza. Dare gli aiuti necessari è cosa buona, ma farsi prossimi a quelle che sono le “periferie esistenziali” è cosa eccellente! Facciamo attenzione: il Papa parla di “periferie esistenziali”, dove “esistenziali” riguarda l’identità stessa del povero che va considerato come persona, e non solo come soggetto portatore di bisogni. Uno sguardo, un sorriso valgono più di tante monete gettate per lavarci la coscienza davanti a un bisognoso, il cui tintinnio risuoni come monito per ricordarci che nel povero c’è lo stesso Gesù, che da ricco che era si è fatto povero per noi (cfr. 2Cor 8,9). «Per la Chiesa l’opzione per i poveri è una categoria teologica pri- ma che culturale, sociologica, politica o  loso ca. Dio concede loro “la sua prima misericordia”. Questa preferenza divina ha delle conseguenze nella vita di fede di tutti i cristiani, chiama- ti ad avere “gli stessi sentimenti di Gesù” (Fil 2,5). Ispirata da essa, la Chiesa ha fatto una opzione per i poveri intesa come una “forma speciale di primazia nell’esercizio della carità cri-
129 Ibid., n. 193. 84
































































































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