Page 5 - Omelia 52mo Anniversario di Ordinazione
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zione delle mani e le parole del mio venerando arcivescovo Andrea Cesarano che chiedevano il mio impegno nel celebrare i misteri di Cristo sopra u o nel sacri cio eucaristico a lode di Dio e per la santi cazione del popolo credente.
Sono ben convinto: devo santi care santi-  candomi, aprendomi all’abbondanza del dono che lo Spirito rinnova in me ogni gior- no nella consapevolezza che ciò che conta non è quello che faccio io ma quello che Cri- sto fa servendosi di me.
Non devo, non dobbiamo dimenticare che non sono i risultati spesso apparenti, fru i del nostro impegno, dei nostri sforzi ma la croce, più feconda e importante delle nostre capacità e dei nostri programmi.
Ecco perché questa sera, dinanzi a tu i voi, la grande famiglia che il Signore mi ha do- nato e a dato, sento come un prorompente bisogno del cuore, di chiedervi di unirvi al mio rendimento di grazie per il lungo trat- to di strada percorso ma anche di accom- pagnarmi nella invocazione del perdono, convinto che la misericordia è più forte della potenza del peccato.
Come non pensare alle molte volte nelle quali questo dono di amore ha messo in con-


































































































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