Page 3 - Omelia 52mo Anniversario di Ordinazione
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Da cinquantadue anni, ogni giorno, mi ac- costo alla terra, al suolo santo senza riuscire a liberarmi del tu o dai sandali: le mie infedeltà, i miei peccati, e così rivivo l’esperienza di Isaia: “Sono un uomo dalle labbra impure” (Is 6,5), e il Si- gnore, con pazienza e misericordia ogni giorno tocca le mie labbra con il carbone ardente che fa scomparire la mia iniquità ed espìa il mio peccato.
Cristo Gesù, il Sacerdote santo, non si è ancora stancato di me. Ogni giorno, con i sandali dai quali non riesco a liberarmi del tu o, con le mie infedeltà, vivo e sperimen- to la convinta e chiara consapevolezza di non potermi avvicinare a lui.
Quante volte in questi anni ho fa o mie le parole di Simon Pietro dopo la pesca miraco- losa: “Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore” (Lc 5,8).
Mi vuole annunziatore della sua Parola alla quale non posso so rarmi. Come a Ge- remia lo ripete a me, a ognuno di noi: “Tu andrai da tu i coloro a cui ti manderò e di- rai tu o quello che io ti ordinerò” (Ger 1,7).
Come non ripensare alla forza con cui Pao- lo si rivolge al suo Timoteo, il vero  glio nella fede: “Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù...


































































































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