Page 75 - Ascolta Popolo Mio - Mons. Michele Seccia

tanto, chi presiede richiesta sempre il consiglio nelle decisioni che riguardano la comunità; stimoli, con aper- tura d’animo e senza remore, la libera circolazione delle idee e il confronto delle opinioni, fatto salvo sempre il rispetto dovuto alle persone e alla verità; assuma le de- cisioni che gli competono come frutto della comunione delle volontà e della convergenza delle opinioni, nella fedeltà al Vangelo; cerchi poi di motivare la sua deci- sione, quando essa non corrisponde al consiglio della maggioranza» 115.
La Parola al centro
«La Chiesa, mentre custodisce e annunzia la Parola, è chiamata ad esserne serva e testimone. È importan- te allora che tutta la comunità cristiana si realizzi e si manifesti e cacemente come: popolo di Dio convocato dalla Parola e per l’ascolto della Parola, e non soltanto per i Sacramenti e le devozioni; serva della Parola, dalla qua- le si lascia edi care e plasmare in un ascolto assiduo, umile, obbediente, per crescere nella comunione e nella missione, ispirandosi ad essa come a una regola di vita; maestra della Parola con il servizio adeguato di momenti e strumenti formativi per un corretto e fruttuoso ascolto; con la ri essione comunitaria, che alimenti una ricca espe- rienza spirituale e un vivo senso soprannaturale della fede dei credenti; con una attenta pedagogia di attua- lizzazione della Parola di Dio per l’uomo e la storia di oggi» 116.
La beatitudine dell’ascolto
«I fedeli hanno bisogno di essere educati alla “beatitu- dine” dell’ascolto (Lc 11,28; Ap 1,3). L’accostamento alle Sacre Scritture inizia con la lettura e la comprensione e giunge no alla preghiera e alla venerazione, perché l’ascolto religioso, specialmente nella liturgia, è incon- tro con Dio, che dialoga amorevolmente con i suoi gli, nel segno della presenza reale di Cristo Maestro e nella potenza e cace di salvezza dello Spirito Santo. (...) Di fronte alla cultura delle molte parole, rumori ed agita-
115 Ibid., p. 35-36. 116 Ibid., p. 48.
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