Page 71 - Ascolta Popolo Mio - Mons. Michele Seccia
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 ni della Terra - cfr. At 1,4), ma anche ad intra. Non si può portare il Vangelo ad altri popoli se non si è capaci di comuni- carlo con la vita a quanti ogni giorno vivono accanto e insieme con noi. La missione, piuttosto che un atto, è uno stile di vita, e la nostra Chiesa - nell’ascolto - deve ripensarsi e diventare costantemente missionaria.
Per essere capace di ascoltare maggiormente sé stessa, ogni Chiesa deve uscire da se stessa, a rontare la strada, ascolta- re tutti, convertirsi alla missione, in modo da rileggersi con i piedi ben piantati per terra. «Ogni Chiesa particolare, por- zione della Chiesa Cattolica sotto la guida del suo vescovo, è anch’essa chiamata alla conversione missionaria. Essa è il soggetto dell’evangelizzazione, in quanto è la manifestazione concreta dell’unica Chiesa in un luogo del mondo, e in essa “è veramente presente e opera la Chiesa di Cristo, una, san- ta, cattolica e apostolica”. È la Chiesa incarnata in uno spazio determinato, provvista di tutti i mezzi di salvezza donati da Cristo, però con un volto locale. La sua gioia di comunicare Gesù Cristo si esprime tanto nella sua preoccupazione di an- nunciarlo in altri luoghi più bisognosi, quanto in una costante uscita verso le periferie del proprio territorio o verso i nuo- vi ambiti socio-culturali. Si impegna a stare sempre lì dove maggiormente mancano la luce e la vita del Risorto. A nché questo impulso missionario sia sempre più intenso, generoso e fecondo, esorto anche ciascuna Chiesa particolare a entrare in un deciso processo di discernimento, puri cazione e rifor- ma» 112.
L’esperienza missionaria non può rimanere scelta di qualcu- no e di qualche (ben poche a dire il vero nella nostra Chiesa) iniziativa temporanea di volontariato ma, è opzione fonda- mentale che scaturisce dal mandato del Maestro e che è ri- volta alla comunità diocesana per intero. Per questo, nessuno può tirarsi indietro: siamo tutti in stato di missione. La nostra Chiesa da sempre gode della presenza e dell’apostolato di co- munità religiose missionarie le quali, in collaborazione con l’U cio missionario diocesano, hanno guidato l’animazione missionaria, hanno suscitato - specie tra i giovani - iniziative di volontariato in terre lontane e si sono fatte promotrici di progetti e micro-realizzazioni a sostegno dello sviluppo dei
112 Ibid., n. 30.
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