Page 50 - Ascolta Popolo Mio - Mons. Michele Seccia
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bene i grandi santi, come Santa Teresa d’Avila che udì la voce di Gesù ripetergli queste parole: «cercaTi in me e cercaMi in Te» 84. In fondo la fede è abbandono  ducioso a Dio che, se trova la nostra disponibilità, opera grandi cose dentro di noi. Questa ricerca porta alla conoscenza e all’incontro con la ve- rità, ragion per cui la modalità privilegiata (anche qui) resta quella dell’ascolto. Questo emerge chiaramente dal dialogo tra Pilato che chiede cosa sia la verità e Gesù che gli rispon- de: «Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce» (Gv 18,37). Ascoltando la Verità si trova Dio e ci si lascia trovare da Lui.
50.L’ascolto è un cammino di umiltà e discernimento. Abbia- mo precedentemente visto che l’umiltà è il requisito principale per chiunque voglia intraprendere la bella ma dif-  cile arte dell’ascolto. Per entrare in sintonia dell’altro serve un cuore docile ed umile: in questo senso ascoltare signi ca rinunciare a qualcosa di sé per fare spazio all’altro, non pre- tendere di possedere la verità, eliminare ogni pregiudizio, es- sere disposti a rispettare i tempi altrui, non cadere nella ten- tazione di bastare a sé stessi e credere che alla verità si arriva sempre insieme, e mai da soli. Tutto questo è l’umiltà: facile a dirsi, di cile a praticarsi. Per questo è un dono che va co- stantemente chiesto al Signore se si vuole avanzare nel pro- prio cammino di fede: «La fede è un dono gratuito di Dio che chiede l’umiltà e il coraggio di  darsi e a darsi, per vedere il luminoso cammino dell’incontro tra Dio e gli uomini, la sto- ria della salvezza» 85. Nell’alveo dell’umiltà, l’ascolto genera la capacità di operare un sano discernimento: «Il discernimento orante richiede di partire da una disposizione ad ascoltare: il Signore, gli altri, la realtà stessa che sempre ci interpella in nuovi modi. Solamente chi è disposto ad ascoltare ha la libertà di rinunciare al proprio punto di vista parziale e in- su ciente, alle proprie abitudini, ai propri schemi. (...) Tale atteggiamento di ascolto implica, naturalmente, obbedienza al Vangelo come ultimo criterio, ma anche al Magistero che lo custodisce, cercando di trovare nel tesoro della Chiesa ciò che può essere più fecondo per l’oggi della salvezza. Non si tratta
84 Poesie, n. 8 «Alma, buscarte has en mí». 85 Lumen Fidei, n. 14.
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