pregate lo Spirito Santo per non farvi prendere dal panico

pregate lo Spirito Santo per non farvi prendere dal panico

articolo ripreso da portalecce

“La sfida nella quotidianità è nostra ma la Grazia viene dal Signore ed è lui che ci sostiene, ci incoraggia e avendoci fatto a sua immagine e somiglianza, non può dimenticarsi di noi figli”. Con queste parole l’arcivescovo Michele Seccia ha iniziato la “Messa prima degli esami”, avvenuta ieri sera, presso la parrocchia San Nicola di Myra a Lecce.

 

 

L’appuntamento, promosso dal Movimento studenti di Azione cattolica (Msac) in collaborazione con il Servizio diocesano di pastorale giovanile, l’Ufficio diocesano per la pastorale scolastica e l’Azione cattolica diocesana, non si è presentato come un rito scaramantico prima della grande prova, ma come un momento di incontro, di condivisione e di preghiera per accompagnare i ragazzi in questa fondamentale tappa della loro vita e del loro percorso di studi. Presenti, oltre all’arcivescovo, il parroco della parrocchia ospitante, don Cosimo Marullo, l’assistente del settore giovani di Ac, don Mattia Murra, don Alessandro Mele, assistente Msac, Tonio Rollo, direttore dell’Ufficio per la pastorale scolastica e numerosi studenti e docenti degli istituti superiori della città.

“Da a chi ti chiede e a chi desidera da te un prestito, non volgere le spalle” mons. Seccia durante l’omelia nella veste di padre ha dispensato una serie di consigli per affrontare al meglio questa sfida: il primo è stato quello di rimanere cinque minuti in silenzio e concentrazione per prendere una decisione rapida ma convinta e andare incontro a ciò che la prova scritta sta richiedendo. Successivamente formarsi uno schema mentale per sviluppare bene l’argomento scelto così in questo modo si può scoprire la ricchezza della creatività dei giovan maturandi.

Un altro consiglio dispensato dal presule è stato quello di non farsi prendere dalla paura soprattutto per i professori esterni che vi controlleranno ad ogni minimo respiro e spostamento ma soprattutto di non andare con il timore, ma “di affrontare l’esame con la serenità di aver adempiuto il vostro dovere, di aver messo a frutto i vostri talenti che avete nello studio e tutto andrà per il meglio”. Riguardo la prova orale, il professor Seccia invita i maturandi a preparare con riserva un argomento preferito e nello stesso tempo di essere preparati su tutto approfondendo bene ogni possibile collegamento affinché i professori possano tastare se tutte le note della vostra intelligenza e dello studio siano intonate o stonate.

Infine – conclude l’arcivescovo – chiedete al Signore di donarvi la lucidità di quello che intenderete esprimere, raccontare e manifestare nel cammino della vostra vita e ricordatevi di pregare non per ricevere il miracolo da Dio ma affinché lo Spirito Santo vi illumini, non vi faccia cadere nel panico.

Anche don Alessandro Mele, ha ringraziato l’arcivescovo a nome dei futuri maturandi per aver dedicato questa ora di tempo alla fine di una giornata intensa, per placare l’ansia e la preoccupazione di coloro che dovranno sostenere gli esami. “Qualche giovane – ha concluso don Alessandro – punterà ‘tutto sulla messa’ ma anche se il Signore di certo opererà, il frutto del successo sarà nelle vostre mani e noi come Chiesa abbiamo il compito di accompagnare i giovani in questi momenti così di tensione per la loro età ma belli.

È intervenuta anche alla fine della celebrazione Giulia D’Alfonso, presidente diocesana di AMsac in sinergia con la pastorale scolastica, la pastorale giovanile e universitaria. “Come Chiesa, come comunità e come associazione – ha sottolineato la presidente – la volontà di tenere a voi giovani, al vostro presente, a questi giorni importanti e al vostro futuro e a nome di tutta l’Ac, – come espresso anche dal presule – di vivere serenamente e in buon umore queste giornate, affidando tutta l’esperienza al Signore essendo sicuri di quello che avete seminato nel vostro piccolo durante gli anni di studio”.

Infine, come segno e come augurio per il percorso futuro è stato consegnato ai giovani che si apprestano a vivere le prove d’esame una gomma da cancellare affinché possano sentirsi amati nonostante gli errori e le mancanze, proprio come ci ama Dio, e affinché possano accettare l’errore e l’insuccesso nello studio e nella vita come qualcosa che non deve scoraggiare.

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli

 

 

 

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