Il Decreto del 1818 e la Festa Patronale
Il Documento della Sacra Congregazione dei Riti.
In occasione delle celebrazioni in onore dei Santi Patroni di Lecce, Oronzo, Giusto e Fortunato l’Archivio Storico ci offre una testimonianza documentaria importante, pur se indiretta, della quale adesso andremo ad approfondire le principali caratteristiche. Il documento in questione è incluso all’interno dell’archivio del Capitolo Cattedrale di Lecce (Mazzo XXXVIII, c. 44), proviene dalla Sacra Congregazione dei Riti ed è datato 18 ottobre 1818. Siffatta Congregazione (che ha competenze relative alla liturgia e al culto dei Santi) stabilisce con apposito decreto (atto normativo emanato dall’autorità esecutiva, con il quale, nello specifico, essa decide, secondo le norme del diritto, su un caso particolare) quando debba celebrarsi la festività di S. Oronzo, patrono della città di Lecce.
Indirizzato non solo al Clero, alle Autorità Civili, al Popolo, alla città e alla diocesi leccese, bensì a tutta la provincia di Otranto (comprendente oltre alla città dei martiri cinque diocesi cosidette “suffraganee” [diocesi rette da un vescovo suffraganeo e legate ad una sede metropolita, in questo caso Otranto, e guidate da un arcivescovo, titolare della citta idruntina]), tale atto, pur riconoscendo come da tempo immemore si fosse soliti celebrare i Santi Patroni la domenica successiva al 26 agosto, usanza riconosciuta in una precedente bolla , emanata dal Pontefice [Pio VII (al secolo Barnaba Niccolò Maria Luigi Chiaramonti (assiso sul trono di Pietro dal 1800 al 1823)] in data 10 aprile 1818 (relativa alla riorganizzazione delle feste patronali nel Regno delle Due Sicilie), che era stata tra l’altro preceduta dalla presentazione di una supplica affinchè fosse mantenuto l’uso ormai consueto, stabilì come i Santi Protettori dovessero essere omaggiati il 26 agosto. Siffatto pronunciamento si rese necessario a causa dell’evidente contrasto tra la prassi ormai consolidatasi e radicatasi nella religiosità popolare e la necessità di regolamentare le celebrazioni religiose e patronali nel Regno. Proprio in relazione a ciò la Sacra Congregazione dei Riti venne chiamata, attraverso un Breve datato 15 agosto 1818, a pronunciarsi in maniera ufficiale al fine di dirimere la questione una volta per tutte, come poi di fatto è avvenuto.
Giacomo Cominotti