II Catechesi di Mons. Arcivescovo per la GMG a Madrid 18 Agosto 2011

II Catechesi di Mons. Arcivescovo per la GMG a Madrid 18 Agosto 2011

Il cristiano non è un arrampicatore, uno che tenta di scalare ad ogni costo e con ogni mezzo i gradini della scala sociale. Il cristiano non svende per calcoli meschini la propria anima. Non ci interessa di passare alla storia. Poiché abbiamo un cuore giovane ci deve far paura il freddo della carta, delle targhe, dei marmi.
Diceva don Mazzolari: “ non ci interessa di apparire eroi o traditori davanti agli uomini, ma solo la fedeltà a noi stessi”,  ma soprattutto abbiamo a cuore di perderci per Qualcuno che rimane anche dopo che

noi siamo passati. Le sue radici sono nei solchi profondi della storia che Lui ha rigenerato e  rinnovato.

In fondo questo impegnarci e perderci per Cristo è anche la ragione di questo nostro convenire, di questo ritrovarci dal Nord e dal Sud, dall’Est e dal’Ovest del mondo a Madrid.

Certo, a volte vorremmo cambiare radicalmente questo mondo che non ci piace, è lontano dalle nostre attese, non dà risposte ai bisogni veri, allarga sempre più le sue spire egoistiche, non riesce a porre un freno alle violenze, ai soprusi.

Vedevo nei giorni scorsi la furia distruttrice e devastante della rivolta a Londra e nel Regno <unito. Che fare? Abbiamo poche e spuntate armi. Noi credenti ne abbiamo una ma così  poco utilizzata perché ha i suoi costi e le sue esigenze, spesso radicali: l’amore.

Ecco noi non ci impegniamo per riordinare il mondo per rifarlo su misura ma, questo si, per amarlo, “per amare anche quello che non è amabile, anche quello che pare rifiutarsi all’amore perché dietro ogni volto e sotto ogni cuore c’è, insieme a una grande sete di amore, il volto e il cuore dell’Amore” (Mazzolari), quello di Gesù.

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